Varcando
la soglia in legno inizia subito la ripida scala in pietra, dopo
alcuni scalini, a sinistra un pilastro di oltre 18 metri
sostiene il pavimento della sovrastante chiesa; a destra emerge la
viva roccia che si perde nel muro di fronte in un
silenzio secolare; si notano ancora archi, nicchie, e 5 tombe,
dove durante i restauri vi furono trovati alcuni scheletri,
ecco lo Scalone dei Morti.
Al termine del ripidissimo scalone, si trova la Porta dello Zodiaco
ricca di frammenti marmorei del maestro Nicolao,
famoso scultore del XII secolo. Sullo stipite destro, per chi sale,
si notano i segni dello zodiaco e su quello di sinistra
i simboli di altre costellazioni.
Oltre uno spazioso ripiano, e una bella scala rigorosamente in
pietra si trova l'artistico portale in pietra grigia e verde.
Fu costruito dagli architetti di Ugone nei primi anni del 1000:
un'ampia apertura romanica che comunica tuttora
un forte senso di accoglienza, di sicurezza, di calma, tutto archi,
cordoni sostenuti da semicolonnine a capitelli floreali.
In alto il gocciolatoio termina a destra con la testa di un monaco
incappucciato, e a sinistra con quella di un ragazzo.
A destra e a sinistra, le colonnine con archetti trilobati, resti
del portico che proteggeva il portale.
I battenti, del 1826, mostrano le armi di San Michele Arcangelo e
il diavolo a forma di serpente dal volto umano.
Infine la visita illustra la Chiesa a tre navate creata in parte
sul monte, la cui cima affiora sotto il primo pilastro a sinistra;
per il resto, ad est, sostenuta dal massiccio basamento.
Il suo insieme mostra la progressiva trasformazione dell'arte
romanica in gotica durante il XII° e XIII° secolo.
Nella cornice del finestrone absidale, le figure dei profeti
maggiori (Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele), mentre la base
è occupata dalla scena dell'annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a
Maria.
Sopra le lesene absidali, i quattro evangelisti con i simboli (da
destra Matteo, Marco, Luca, Giovanni).
Vale la pena provare ad osservare, sostare in contemplazione, per coglierne
fascino e l'intenso
messaggio religioso..
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Chiesa a tre navate creata in parte sul monte,
la cui cima affiora sotto il primo pilastro; per il resto, ad est,
sostenuta dall'imponente basamento.
Nella cornice strombata del finestrone
absidale, le figure dei profeti maggiori, mentre la base è
occupata dalla scena dell'annunciazione dell'Arcangelo
Gabriele a Maria: particolare attenzione la
merita l'atteggiamento e il volto dell'annunciata, carico di
intesa spiritualità e mistica dolcezza.
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È composto di tre sacelli absidali, riposti
entro un cantuccio, il più remoto della grandiosa mole
sacrense, là dove i piedi del pellegrino posano sul
culmine del monte Pirchiriano e più percepiscono la sacralità
del luogo.
Le ipotesi circa la loro origine si fanno numerose, si
intrecciano e restano tali, mentre le fonti mancano o sono
insicure.
Ma gli studiosi concordano nell'individuare qui la prima
Sacra ed il momento storico originario del suo culto a Michele.
La cappella più vasta e con parte di fondo in viva roccia è
un ampliamento delle altre due: la sua costruzione risale a fine
900 ed è opera degli angeli
e di San Giovanni Vincenzo. Siamo nel luogo più sacro della
Sacra.
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